Abbiamo aggredito la cultura dello scarto
Ho compiuto sessanta anni! In queste occasioni, soprattutto quando le cifre sono tonde o, come ironicamente afferma la mia cara amica Paola, cambia il prefisso, si fanno bilanci non agili per nessuno, in particolare per me che non sono una buona ragioniera di me stessa. Ho, infatti, la sensazione che tutto si chiuda senza aver lasciato traccia. Tuttavia, non voglio lasciarmi travolgere dalla malinconia ed il Signore del tempo che ascolta il gemito dell'infelice viene in mio soccorso con alcune parole del Salmo 89 (10.12): “Gli anni della nostra vita sono settanta, ottanta per i più robusti, e il loro agitarsi è fatica e delusione; passano presto e noi voliamo via. Insegnaci Signore a contare i nostri giorni e acquisteremo un cuore saggio”.
Proprio nello stesso periodo, la nostra direttrice responsabile Marcella annunciava che l'assemblea dell'associazione aveva deciso, dopo venticinque anni di attività di sospendere con questo numero, il novantesimo, un record per essere una rivista curata da soli volontari, di sospendere la stampa di Lisdha news e continuare a lavorare con gli strumenti on line (sito e pagina Facebook).
Inizialmente, mi sono sentita smarrita, ho pensato: “Come farò a riempire le mie lunghe ore trascorse in casa?” Avevo intitolato la mia rubrica “Detto tra noi” perché, seppur con grande fatica e provando ogni volta un forte senso di inadeguatezza,scrivere l'editoriale mi aiuta a mettere in ordine i miei pensieri, cercando in ciò che vivo sempre qualcosa di positivo da comunicare.
Quando esco, infatti, mi capita non raramente di incontrare qualcuno che mi riconosce e mi dice di leggere ogni volta con interesse quanto scrivo e di apprezzare molto la rivista che ritiene stimolante. Una sera della scorsa estate, eravamo in casa degli amici Franca ed Angelo, quando arriva Padre Damiano, neo Vescovo in Karamoja, Uganda, e con entusiasmo ci comunica di aver visto Lisdha news a Kampala. Una copia era giunta fin laggiù!” Sono belle sensazioni.
Ho potuto constatare, inoltre, che le battaglie portate avanti anche dalle pagine di Lisdha news non sono state vane. La cultura dello scarto non è ancora del tutto sconfitta ed è necessario vigilare molto, ma qualcosa è migliorato. Ora, per esempio, posso permettermi di spostarmi da un punto all'altro della città con gli autobus. Certo, la pedana elettrica sarebbe più efficiente di quella manuale, ma intanto gli autisti hanno capito meglio come devono offrire il servizio, sono più rilassati e gli stessi passeggeri sono meno insofferenti quando devono attendere la salita a bordo di un disabile. Anzi, spesso si rendono conto che questo servizio potrebbe essere utile anche a loro e se ne rallegrano.
Mi dicono che anche viaggiare in treno sia meno complicato. L'ho sperimentato andando a Roma all'Udienza dal Papa con il Frecciarossa.
Inoltre lo scorso giugno abbiamo votato. Per un disabile che deve essere accompagnato in cabina ed aiutato ad esprimere il proprio voto era un calvario: spesso c'erano barriere architettoniche al seggio, era necessario recarsi alla Asl per farsi rilasciare il certificato medico che autorizzasse l'accompagnatore e spesso al seggio non sapevano come fare. Ora, invece, sulla tessera elettorale viene apposto un timbro che spiana
Con grande fatica, molte delusioni, passo dopo passo, dunque, siamo riusciti ad incrinare la cultura dello scarto.
Ultimora. Ieri sera, un'amica mi ha riferito che nella scuola superiore in cui insegna esistono tuttora seri problemi di barriere architettoniche e di accoglienza di perone disabili. Ci impegneremo, dunque, a proseguire questo lavoro di scalpello anche con le nuove tecnologie. Siamo un po' anziani, ma molto pacificamente agguerriti. Continuate a seguirci ed a incoraggiarci. Grazie!